Morillo Elisa (scuole medie “G. Gatti” 2 B)

Recensione di Matilde, la ribelle di Paola Zannoner

Questo libro narra una storia ambientata nel secolo della ribellione di Napoli all’epoca del governo di re Ferdinando. La protagonista è Matilde, una ragazza di soli 13 anni ricca di passione, gioia e tenerezza che vuole cambiare il mondo. Appartiene ai Farinelli, famiglia della nobiltà e, nonostante il suo ceto sociale, vuole far parte della Carboneria (associazione segreta contro il re e il favoritismo per la Costituzione e la libertà). Ne entraa far parte insieme a suo fratello Giacomo. In questa associazione c’è Carlo di Meo per cui prende una cotta, ma la storia è impossibile a causa della differenza di età. Quando però il padre di Matilde scopre che suo fratello fa parte dell’associazione, diventa furioso e Giacomo fugge da casa. Da quel momento Matilde cerca di aiutare il più possibile suo fratello cercando di convincerlo a non partecipare a guerre. Inoltre faceva in parte la spia alle conversazioni del padre in casa e poi, attraverso sua cugina Margherita Popolizio, gli spediva le notizie per informarlo di avanzate di avversari e altro che potesse essergli utile. Il libro finisce con la fantastica conclusione che Matilde ha uno studio tutto per sé e si occupa di varie faccende, suo fratello è in giro per il mondo e da Carlo riceve una lettera in cui le dice che le è mancata e che non l’ha mai dimenticata.

Il libro mi è piaciuto anche se non era semplice. La cosa complicata era il contesto storico perché parlava di un’epoca che io non ho ancora approfondito e quindi l’ho trovato difficile da comprendere, però, allo stesso tempo, mi ha informato su abitudini e usanze del tempo. L’ho apprezzato ancora di più perché avevo letto altri libri di Paola Zannoner che mi erano piaciuti e mi avevano interessato molto.